Nome particolare per una pianta eccezionale. Oggi scopriamo:
ARTIGLIO DEL DIAVOLO
Harpagophytum procumbens
Il suo nome italiano, Arpago o Artiglio del Diavolo, deriva dai frutti ovoidali legnosi e frastagliati dotati di uncini simili a degli artigli. In fitoterapia trova impiego per la sua attività antinfiammatoria articolare e viene definito “cortisone vegetale” in virtù della sua marcata efficacia nei processi infiammatori articolari.
Proprietà: ha proprietà analgesiche, spasmolitiche, eupeptiche, antidolorifiche, antireumatiche, antidiabetiche, antinfiammatorie, amaro-tonica. Induce, inoltre, un leggero calo della colesterolemia e dell’uricemia e può aiutare in casi di prime avvisaglie di glicemia alta.
Usato per dolori articolari, reumatici e manifestazioni dolorose artrosiche come gonartrosi, coxartrosi e artrosi cervicale o lombare. Nei casi di disturbi epatici, renali e della vescica.
Chi pratica sport lo usa per lenire le infiammazioni dei tendini e i dolori articolari dovuti agli sforzi.
Il sapore del decotto è piuttosto sgradevole.
È da usare con prudenza in caso di gastrite o ulcera gastroduodenale.
Gianfranco l’erborista dice: ottima radice ma da utilizzare con attenzione. Va molto bene per dolori e infezioni osteoarticolari, dolori e diatesi artritica.
Ne utilizzo una piccola quantità nelle mie tisane per abbassare trigliceridi, colesterolo e glicemia, senza disturbare un intestino delicato.
A giovedì prossimo, con una nuova Pianta Officinale!