Ognuno di noi ha delle cattive abitudini che desidera cambiare.
Ma come sappiamo, modificare queste abitudini non è così semplice.
Magari ti mangi le unghie, fumi, oppure vorresti smettere di mangiare senza rendertene conto davanti alla TV.
Cambiare è difficile, ma si può. Ecco come.
Uno dei motivi principali per il quale è difficile modificare le proprie abitudini è perché le abitudini permettono al nostro cervello di andare “in automatico” e quindi liberano risorse per prendere decisioni, lasciano spazio al pensiero complesso, alla comunicazione e alla creatività.
E questo è stato fondamentale per la nostra evoluzione. Purtroppo però il nostro cervello non riesce da solo a discernere le abitudini buone da quelle cattive e quando un comportamento è diventato un abitudine, che questa sia buona o cattiva il nostro cervello la eseguirà in automatico.
Ecco perché è così difficile cambiare abitudini. Ma vediamo cosa possiamo fare.
Primo passo: identifica l’abitudine che desideri cambiare.
Tutte le azioni che eseguiamo hanno uno scopo: lavarsi i denti previene le carie, fermarsi al semaforo rosso evita incidenti, mangiare una vaschetta di gelato davanti alla televisione può fornirci una temporanea sensazione di confort, buttarsi sul divano dopo mangiato ci aiuta a contrastare la sonnolenza postprandiale.
Per fare dei cambiamenti, identifica quali abitudini sono problematiche e qual è la loro causa.
Per esempio, mangiamo il gelato perché abbiamo bisogno di conforto.
Ci buttiamo sul divano perché ci sentiamo stanchi.
Identifica ora una tua abitudine che ritieni problematica e desideri modificare.
Secondo passo: sostituisci.
Quando hai identificato un abitudine che desideri cambiare e hai compreso cosa la fa scattare (il trigger), trova qualcosa di positivo e sano con cui cambiarla.
Se per esempio mangiare davanti alla tv (cattiva abitudine) ti dà una sensazione di conforto (trigger), azichè ingurgitare cibo senza pensarci prova invece ad incontrare un amico od un amica (buona abitudine), prova a fare una telefonata ad un familiare (buona abitudine), prova a frequentare una classe di yoga (buona abitudine) o fai una passeggiata (buona abitudine).
Se per esempio ti butti sul divano dopo pranzo o cena (cattiva abitudine) perché hai sonnolenza (trigger), prova a modificare la tua alimentazione rendendola più leggera (modifica del trigger), prova a fare una passeggiata dopo i pasti (buona abitudine), prova a mangiare di meno e con più frequenza anziché abbuffarti e appesantire la tua digestione (modifica del trigger)
Cambia il trigger (cioè l’azione o l’evento che fa scattare l’abitudine) in modo che l’abitudine non si ripresenti, oppure cambia l’azione che eseguirai quando scatta il trigger (ovvero la buona abitudine che hai intenzione di implementare). Scrivila ora.
Terzo Passo: mantieni il tuo impegno.
Quando hai deciso di cambiare un’abitudine in maniera positiva, scrivila su un pezzo di carta. Per esempio, “Ho deciso che voglio migliorare la mia alimentazione a pranzo e a cena per sentirmi meno pesante dopo i pasti e ridurre la sensazione di sonnolenza. Farà venti minuti di passeggiata dopo ciascun pasto.”
Puoi anche tenere un diario nel quale registrare i tuoi progressi.
Ti servono circa 21 giorni per cominciare una nuova sana abitudine. E più sarai dedicato al cambiamento nei primi 21 giorni, più sarà facile che la tua nuova sana abitudini continui senza sforzo e difficoltà per tutta la vita.
Prendi nota della tua nuova abitudine su un foglio.
Quarto passo: preparati agli imprevisti.
Ricorda che le abitudini sono tali perché permettono al tuo cervello di risparmiare energia nel prendere le decisioni, e il nostro cervello è allenato a compiere tali abitudini senza sforzo. Sii gentile con te stesso e sii paziente: non tutti i processi di cambiamento della abitudini avranno successo in una settimana.
Aspettati degli imprevisti, sii preparato ad affrontarli.
Per esempio, se ti dimentichi di fare una passeggiata dopo pranzo, fai in modo di non saltare la passeggiata della cena e quella del pranzo il giorno successivo. Oppure fai una passeggiata a metà pomeriggio.
Scrivi cosa potrebbe andare storto e quale strategia hai deciso di mettere in pratica se ciò succede.
Ogni tanto penserai
Non ce la posso fare.
Ok. Ci può stare. Prova a trasformalo in
Ce la posso fare.
E ogni giorno sarà più facile.
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